venerdì 16 dicembre 2016

Stella di Natale



Con l'agrifoglio ed il vischio la stella di Natale nome scientifico Euphorbia pulcherrima è una pianta molto diffusa nel periodo natalizio in cui è massima la sua fioritura; contrariamente a quanto si potrebbe ritenere i fiori sono quelli posti al centro di colore giallo.

Dopo che avrà perso le foglie se le radici sono di buona qualità puó essere mantenuta in vita in esterno sino alla fine del settembre successivo, quando verrà riportata in casa per riprendere la fioritura.  Informazioni coltivazione

Da alcuni anni la stella di Natale viene anche venduta nelle piazze delle maggiori italiane dall'AIL Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma  


Per i nostri malati a Natale ci sono delle stelle che possono fare miracoli e sono le “Stelle” dell’AIL.


Panettone


Storia e storie del panettone


Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito:
  1. Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.
  2. Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il "pane di Toni", ossia il "panettone".
 
Panettone
Panettone aufgeschnitten freigestellt.jpg
Un tipico panettone
Origini
Luogo d'origineItalia Italia
RegioneLombardia
Diffusionenazionale
Zona di produzioneMilano
Dettagli
Categoriadolce
RiconoscimentoP.A.T.
Settorepaste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria


Non poteva mancare tra le tradizioni natalizie i dolce di Natale sicuramente tra i piú famosi, originario di Milano e  prodotto nel periodo festivo sin dall' 800 dalle migliori pasticcerie artigianali milanesi; oggi viene sempre piu' spesso preferito ai panettoni industriali e prodotto quindi anche in molte altre città d'Italia.

Curiosità

La produzione industriale, che prese inizio negli anni '50, pare invece sia attualmente concentrata nella provincia di Verona, un tempo nota per il pandoro che veniva preferito da chi non gradiva uvetta e canditi del panettone. 
Attualmente anche i panettoni vengono prodotti con uvetta senza canditi, con canditi senza uvetta, con creme, cioccolato o altro ed anche nella versione "gluten free" per celiaci. Io preferisco sempre quello tradizionale.

Diffuso omai anche oltre i confini italiani in alcune località, ad esempio in Svizzera - Canton Ticino, viene venduto tutto l'anno e fatto conoscere....come prodotto originario locale!

Il panettone di San Biagio

Una tipica tradizione popolare milanese è quella di tenere una fetta del panettone di Natale, anche rafferma, che verrà benedetta e mangiata il 3 di febbraio, giorno di San Biagio come protezione dal mal di gola.


Visitate questo sito se siete curiosi di conoscere le differenti abitudini alimentari nelle varie parti d'Italia, piú parco al Nord e via via sempre piú arrichito di portate al Centro e al Sud dove per il cenone della vigilia vengono preferiti i piatti di pesce.




Albero di Natale

Come già fatto per il Presepe mi affido per la descrizione alla trascrizione testuale di Wikipedia

Albero di Natale


Un albero di natale in una casa danese
L'albero di Natale è, con la tradizione del presepe, una delle più diffuse usanze natalizie. Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.
Questo può essere portato in casa o tenuto all'aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale (spesso nel giorno dell'Immacolata concezione) e rimosso dopo l'Epifania. Soprattutto se l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.
Nella tradizione milanese l'albero di natale viene preparato a Sant'Ambrogio, patrono di Milano, il 7 dicembre; mentre nella tradizione barese è allestito a San Nicola, patrono di Bari, il 6 dicembre. Un'altra usanza ne prevede la preparazione l'8 dicembre, ovvero durante la festività cattolica dell'Immacolata Concezione.
L'immagine dell'albero come simbolo della vita ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni.

La mia esperienza

Nei miei primi anni di vita nella cittadina dove sono nato  come albero di Natale veniva allestito uno degli abeti che si trovava in prossimità della casa. Solo con l'arrivo in Italia abbiamo avuto un albero all'interno, all'inizio assolutamente naturale e negli ultimi anni a Milano di tipo artificiale.
Come per il Presepe anche l'albero di Natale una volta era illuminato con delle candele di cera che accendevamo la sera e venivano spente prima di andare a dormire; in seguito sono stati aggiunte, anche per motivi di sicurezza, le luminarie elettriche che ancora oggi si utilizzano.
La mamma con alcune fronde dell'abete naturale, delle pigne, una candela e del nastro rossi preparava ogni anno dei magnifici centrotavola per il giorno di Natale.
Con l'inizio dell'Avvento la preparazione del Presepe e dell'albero erano momenti che consentivano, con un cambiamento dell'arredo in casa oltre che nelle vie e nelle piazze, di percepire il calore oltre che la spiritualità di un evento che si attendeva con gioia e trepidazione di anno in anno. Un evento che nel rinnovare la venuta del Cristo per la salvezza di tutti i popoli della terra costituiva e costituisce, assieme al cambio dlele stagioni ed alle altre festività, la caratterizzazione del ciclo annuale.

Presepe

Presepe


Un presepio tedesco

Le prime fonti per la raffigurazione del presepe sono i 180 versetti dei
 Vangeli di Matteo e di Luca, cosiddetti "dell'infanzia", che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali a re Davide. Molti elementi del presepe, però, derivano dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni, come il protovangelo di Giacomo.Il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, che ha avuto origine da tradizioni medievali; inizialmente italiana, l'usanza di allestire il presepio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo.
Il presepe tradizionale è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, allestita durante il periodo natalizio; vi sono presenti statue formate di materiali vari e posizionate in un ambiente ricostruito in modo realistico. Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia,dov'è posto Gesù bambino, i due genitori, Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori, le pecore, il bue e l'asinello e gli angeli. La statuina di Gesù Bambino viene collocata nella mangiatoia alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, mentre le figure dei Re Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù nel giorno dell'Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico. A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi.
Esiste anche un altro modo per allestire il presepio: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.


La mia esperienza

Ho preferito riportare testualmente la descrizione di Wikipedia cui penso ci sia poco da aggiungere. Quindi vi domanderete perché questo blog?
Ritengo possa essere interessante aggiungere la mia esperienza personale che, mi auguro, sia arricchita con i commenti dei lettori che vorranno aggiungere le loro.

Già da qualche tempo dopo le polemiche del crocifisso nelle scuole ed in altri luoghi pubblici si parla di abolizione anche del presepe che offenderebbe la sensibilità di chi, non professandosi cristiano, ovviamente non annovera questa tradizione nella sua cultura. Purtroppo taluni ritengono di dover condividere questo approccio, a mio avviso totalmente inaccettabile in quanto chi decide di vivere in un territorio che ha radici, cultura e relative tradizioni diverse dalle proprie le deve comunque rispettare; questo non significa che non abbia la facoltà di mantere cultura e tradizioni di origine, senza peraltro volerle imporre alla popolazione del paese ospitante. Nessuno deve invece avere facoltà di impedire la manifestazione anche pubblica di tradizioi consolidate da secoli.

Io ho dei ricordi lontanissimi, ancora prima del periodo scolastico, del presepe in casa. In prossimità del S. Natale mio papà ogni anno costruiva una nuova capanna con cartone o legno che poi arricchiva con del muschio naturale ed alcune statuine essenziali. Diventato piú grandicello ricordo che aveva costruito e dipinto una bellissima capanna che avremmo poi riutilizzato anche in anni successivi. Inizialmente l'illuminazione, molto suggestiva, era fatta con delle candele mentre in seguito anche lui aveva acquistato e inserito l'illuminazione elettrica con le classiche ampolle multicolore. Il muschio che simulava i prati nei quali io e mio fratello avevamo iniziato ad aggiungere di anno in anno nuove statuine di pastori, di pecore, casette e pozzi di vario genere che richiedevano sempre piú spazio, era sempre rigorosamente naturale: mio papà si occupava per tempo della sua raccolta nei boschi ed essicazione.
L'allestimento del presepe aveva delle tempistiche prefissate nel periodo di Avvento ed alcune parti venivano messe nel rigoroso rispetto delle tempistiche della narrazione della venuta del Messia: la stella cometa si metteva lontano dalla capanna e poi con l'avvicinarsi dell'evento veniva spostata; il "bambinello" si poneva nella mangiatoia solo la notte di Natale e alla fine all'Epifania si aggiungevano i Magi coi loro doni ed i cammelli. Ancorché statico era quindi un presepe che veniva vissuto nell'arco delle settimane che precedevano la commemorazione della nascita di Gesú, sino alla sua venuta, e che alla fine (sempre con un certo dispiacere) si smantellava dopo il 7 di gennaio.