Storia e storie del panettone
Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito:
- Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.
- Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il "pane di Toni", ossia il "panettone".
Panettone | |
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Un tipico panettone | |
Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Lombardia |
Diffusione | nazionale |
Zona di produzione | Milano |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria |
Curiosità
La produzione industriale, che prese inizio negli anni '50, pare invece sia attualmente concentrata nella provincia di Verona, un tempo nota per il pandoro che veniva preferito da chi non gradiva uvetta e canditi del panettone.
Attualmente anche i panettoni vengono prodotti con uvetta senza canditi, con canditi senza uvetta, con creme, cioccolato o altro ed anche nella versione "gluten free" per celiaci. Io preferisco sempre quello tradizionale.
Diffuso omai anche oltre i confini italiani in alcune località, ad esempio in Svizzera - Canton Ticino, viene venduto tutto l'anno e fatto conoscere....come prodotto originario locale!
Il panettone di San Biagio
Una tipica tradizione popolare milanese è quella di tenere una fetta del panettone di Natale, anche rafferma, che verrà benedetta e mangiata il 3 di febbraio, giorno di San Biagio come protezione dal mal di gola.
Visitate questo sito se siete curiosi di conoscere le differenti abitudini alimentari nelle varie parti d'Italia, piú parco al Nord e via via sempre piú arrichito di portate al Centro e al Sud dove per il cenone della vigilia vengono preferiti i piatti di pesce.
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